Domanda:
solfeggio parlato???
♥Francesca♥
2008-05-17 00:52:27 UTC
ciaoooo...allora mi sevirebbe qualcuno così gentile da potermi spiegare l' esecuzione del solfeggio parlato e anche cantato ...in teoria se studiassi musica in qualche conservatorio kiedere aiuto qui nn servirebbe mah...io nn studio musica...!Sono una "ballerina" che a giugno avrà l esame x entrare all accademia nazionale di danza e ho scoperto solo ieri che oltre all' esame pratico dovrò sostenere anche qulle teorico...Sto nella mer*da!....Aiutooooooooooo...!Spiegate Spiegate...Se lo fate bene avrete aiutato qualcuno a cui questo aiuto serve tnt tnt e poi avrete guadagnato 10 punti..XDXD
Tre risposte:
toka
2008-05-17 01:12:16 UTC
Il solfeggio altro non è che la lettura, a tempo, delle note.

Nel solfeggio parlato devi solo dire il nome della nota ritmicamente, nel cantato devi anche intonarla.

Per poter solfeggiare devi innanzitutto saper leggere la musica.

Ti faccio un esempio con una battuta in 4/4 (il tempo è indicato dalla frazione all'inzio del rigo):

Puoi avere metti un do semibreve (i valori delle note, così come la loro posizione sul rigo chiaramente devi studiarle) e in quel caso lo leggerai: do-o-o-o; oppure due minime: do-o, do-o; o quattro semiminime: do, do, do, do etc etc.





Chiave di basso

Credo (ma prendilo col beneficio del dubbio, musica l'ho studiata tanti anni fa) che il meccanismo sia lo stesso, solo che in chiave di basso le note hanno posizioni diverse sul rigo (di questo sono sicura). In sostanza devi imparare a memoria anche quelle.
2008-05-17 09:12:52 UTC
infatti..anche a me servirebbe qualcuno che lo spiega...anche la differenza tra i diversi tipi di solfeggio nelle chiavi...Ho anche messo una domanda al riguado!^^XD
2008-05-17 07:57:08 UTC
Il solfeggio ( da "solfa" composto dalle note musicali Sol e Fa ) è una pratica che consiste nel leggere, ad alta voce e a tempo, uno spartito: nel solfeggio parlato le note sono lette ritmicamente con il proprio nome, ma non intonate; nel solfeggio cantato le note sono anche intonate. Esistono due diversi metodi di lettura intonata: in Italia si usa di solito leggere cantando con il nome della altezza assoluta dei suoni, mentre nella lettura con il do mobile i suoni vengono denominati in base alla loro posizione nella scala diatonica. Nel primo caso l'apprendimento della lettura intonata è complicato dal fatto che le note della scala cambiano nome in base alla tonalità utilizzata ( ne esistono teoricamente 15 maggiori e 15 minori); la lettura con il do mobile comporta invece una analisi della melodia e rende più semplice il riconoscimento degli intervalli, dato che lo stesso intervallo (ad esempio tonica - dominante) viene denominato allo stesso modo in tutte le tonalità. Il metodo del do mobile, ampiamente utilizzato nella pedagogia di Kodály, risale alla solmisazione di Guido d'Arezzo ed è stato reintrodotto in Italia da Goitre.



La pratica del solfeggio è utile per i musicisti neofiti, ed aiuta a prendere dimestichezza con lo spartito, le note, e più in generale con le suddivisioni temporali, con particolare attenzione a situazioni inusuali (sincopi, ritmi irregolari).



Tale pratica è comunque utile anche ai musicisti più esperti, nello studio di passaggi particolarmente elaborati.


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